L’anice protagonista alla Fiera delle Qualità di Montegiorgio

Alla Fiera delle Qualità di Montegiorgio si è svolto un momento di approfondimento sulla civiltà dell’Anice.

Prima il dottor Paolo Foglini ha allietato con una Lectio Magistralis unica, poi, grazie alla collaborazione fra la Distilleria Varnelli e l’Istituto Alberghiero Carlo Urbani è avvenuta una degustazione i due cocktail straordinari vincitori di numerosi premi.

L’occasione ha dato modo al dr Paolo Foglini, medico diabetologo e già direttore del Centro Diabetologico all’ospedale Murri di Fermo, di raccontare la vicenda dell’anice. Un cammino interessante che lega luoghi diversi del Mediterraneo.

«Oltre al filo conduttore dell’olio d’oliva, simbolo identitario del Mediterraneo, – ha esordito il medico – esiste un secondo legame invisibile ma tenace: il liquore all’anice. Lo si incontra ovunque, come un’amicizia antica che parla lingue diverse. Dall’Anís spagnolo al Pastis provenzale, dalla Rakija e Travarica croate all’Ouzo greco, dal Rakı turco all’Arak libanese fino alla Bouka tunisina, l’anice unisce ciò che la storia ha più volte diviso. Il suo tratto comune è la “magia” dell’effetto “louche”, la lattescenza che compare quando i distillati anisati ad alta gradazione incontrano l’acqua. Gli oli essenziali di anice (anetolo) diventano insolubili e danno origine a una micro-emulsione biancastra e opalescente. Una reazione chimica elementare che, però, sembra fatta apposta per rallentare il tempo: conversazioni, attese, convivialità, la pace del tavolo condiviso». Ed ora il cammino, meglio dire: il viaggio.

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