Giovani mamme per il Green deal

Anastasia è mia moglie, sono proprio orgoglioso...

Un’idea, un vezzo piacevole e la meraviglia di un bambino/a.

Da questi semplici dati è nato il progetto di Anastasia Nicu, mia moglie e genio silente: Giovani mamme per il Green Deal.

L’idea è quella di creare una rete di Giovani Mamme che amano viaggiare e scambiarsi dati di viaggio dei capoluoghi di provincia e distretti. Ospitalità, mezzi pubblici, servizi idonei per bebè e molto altro.

Sono 3 macro categorie: Bebè, Young, Teen. Le esigenze per mamme di bebè non sono le stesse delle genitrici di adolescenti.

E 30 domande da compilare con una valutazione da 1 a 5 dove però “vince chi ha il punteggio minore”.

Da 30 a 45 punti “Città ideale per giovani mamme”

Da 46 a 75 “Città che merita un plauso”

Da 76 a 100 “Città che potrebbe diventare ideale”

Da 101 a 150 “Non è un luogo per giovani mamme”

Il suo blog è in restauro ma sto per copiare le sue frasi … chissà se mi parlerà domani 🙂

Le avevo chiesto quali potessero essere i vantaggi per la popolazione lei scrive così:

“Un esempio pratico: un amministratore potrà, osservando la tabella, aumentare i servizi offerti dal proprio comune o aiutare le imprese che esercitano nel suo territorio ad aumentare i propri servizi affinché ad una successiva valutazione i punti di debolezza possono essere superati. Oppure un imprenditore di ampie vedute potrebbe investire su questa determinata nicchia di turismo o ancora un ristoratore aumentare la propria clientela proprio perché si rivolge alle giovani mamme”

Dato che ho iniziato continuo l’opera di copiatura questa la sua descrizione del viaggio sperimentale:

Scendendo all’aeroporto di Ancona-Falconara (codice IATA: AOI, codice ICAO: LIPY) mi trovo nella condizione di dover scegliere un mezzo pubblico per arrivare nel capoluogo di provincia Fermo per visitare i musei e le principali attrazioni culturali di questa città. [Nota: in questo periodo di pandemia, ho optato per non prendere l’aereo, ma farmi lasciare in auto al terminal dell’aeroporto e da lì iniziare il mio viaggio di ritorno verso Fermo, città dove risiedo.] La prima scelta che una mamma deve fare è se viaggiare leggera, con bagaglio e marsupio per il bebè, oppure con bagaglio e carrozzina (non trascurando di osservare i dettagli anche per l’altra opzione). Io ho optato per viaggiare con la carrozzina. La prima cosa che noto è che ci sono solo due tratte settimanali che collegano direttamente l’aeroporto al capoluogo. Non è il mio giorno fortunato… Dovrò prendere la navetta di collegamento con la stazione ferroviaria di Ancona, il treno e poi di nuovo una navetta che dalla stazione di Fermo-Porto S. Giorgio mi porta al centro di Fermo. Viaggiando con un passeggino leggero riesco a farmi spazio ma non vedo né carrelli elevatori per passeggini più ingombranti né lo spazio necessario per non essere di impiccio agli altri passeggeri (soprattutto in questo periodo di spazi dilatati). Altro discorso per i treni, non ho riscontrato difficoltà né per gli spazi né per l’accesso poiché sono capitata su un treno piuttosto nuovo. Arrivata in piazza a Fermo dopo quasi tre ore dall’inizio del viaggio è giunto il momento di dar da mangiare a mia figlia. Cerco fra i bar del centro storico e nessuno ha una saletta o un angolino dedicato all’allattamento, ma al contempo tutti sono disponibili a permettermi l’allattamento al seno. Mi aiutano anche a scaldare il biberon e anche a sterilizzarlo dopo l’utilizzo. Approfitto e vado a pranzo in un locale dove trovo un fasciatoio e seggiolini a disposizione per bambini più grandi. Noto con piacere che posso spostarmi in tranquillità poiché il centro storico di Fermo è una zona a traffico limitato. Finalmente posso andare ai musei della città di Fermo dove trovo ascensori e scivoli dove quindi le barriere architettoniche sono facilmente superabili. Avevo già prenotato un alloggio tramite app (sì, risiedo a Fermo, ma ho comunque voluto sperimentare in prima persona tutto il viaggio per immedesimarmi nei panni di chi veramente viaggia con queste condizioni). Spostandomi vedo molte farmacie e negozi (seppur non specializzati) che offrono la possibilità di acquisto di quanto strettamente necessario alla cura dell’infante. Fermo supera il test con un punteggio di 54

Insomma Fermo è “Una Città che merita un Plauso”, ho già spiato l’articolo su Ascoli Piceno, Macerata, Utrecht (Olanda) e Galway (Irlanda) ci sarà da divertirsi… se mai tornerà a rivolgermi la parola… 🙂

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