IL GUSTO DEI SIBILLINI ROMANTICI

È autunno, le foglie cadono e la voglia di rintanarsi ci chiama. Un filo di nostalgia sale. Non così per i Sibillini Romantici che invece vivono in questa stagione l’esplosione di sapori, colori e si stringono attorno alla propria gioiosa comunità.

È autunno, le foglie cadono e la voglia di rintanarsi ci chiama. Un filo di nostalgia sale. Non così per i Sibillini Romantici che invece vivono in questa stagione l’esplosione di sapori, colori e si stringono attorno alla propria gioiosa comunità.

Quanta bontà attorno alla gastronomia e alla tradizione culinaria di Amandola, Montedinove e Rotella! Una gastronomia antica di grande varietà, espressione di una biodiversità unica. Tre sono i prodotti che stiamo valorizzando con video, social network, visite guidate e molto altro. Proviamo ad incontrarli qui di seguito.

Marroncino dell’Ascensione

La tesi di Marco Spinelli dell’UNIVPM (1) ci dice:

 “La multifunzionalità del castagno ha determinato negli ultimi anni un rinnovato interesse verso questa specie, che causa l’abbandono e le emergenze fitosanitarie stava perdendo anno dopo anno appeal nei confronti degli imprenditori locali. Il monte dell’Ascensione è stato da sempre un territorio vocato per la coltivazione di questa specie che è stata fonte di sostentamento fino a qualche anno fa. Questa ha fornito un’analisi quali-quantitativa dei castagneti presenti all’interno dell’area di studio, evidenziando ancora di più la sua spiccata valenza forestale.” (2)

Ed evidenzia:
“La recente iscrizione al repertorio varietale regionale del “Marroncino dell’Ascensione” ha fatto sì che la varietà locale abbia acquisito un valore aggiunto sui mercati che dovrà essere in tutti i modi sfruttato per aumentare la redditività del bosco.” (3)

Infatti l’AMAP (Agenzia Marchigiana Agricoltura e Pesca” nella scheda 130 inserita il 15.12.2020 ci ricorda “Il marroncino dell’Ascensione è apprezzato non solo localmente e prevalentemente dedicato al consumo diretto come caldarrosta, ma utilizzato anche per la preparazione dei ravioli dolci ascolani e del castagnaccio in casa e in qualche forno locale.”

Poteva mancare il richiamo artistico? Ecco qui una poesia di PABLO NERUDA

“Ode a una castagna in terra”

Dal fogliame eretto
cadesti
completa,
di legno lucidato,
di splendido mogano,
veloce
come un violino
appena nato sull’altura,
e cade offrendo i suoi doni rinchiusi,
la sua nascosta dolcezza, finendo segretamente fra uccelli e foglie,
scuola della forma,
lignaggio della legna e della farina,
strumento ovato che custodisce
nella sua struttura
delizia intatta e rosa commestibile.

All’interno del progetto Sibillini Romantici finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU e gestito dal Ministero della Cultura è stata prodotta una video ricetta innovativa pensata e realizzata dallo chef Camaioni.

Capocollo di maiale con Marroncino dell’Ascensione

La Mela Rosa dei Sibillini

Il Rosa è uno dei colori più adatti per descrivere il romanticismo, un colore che attrae, di stimolo al pensiero nobile alla poesia e al buon vivere. Buon vivere e buon mangiare.

La Mela Rosa dei Sibillini è il simbolo di questo buon vivere, cresce ai piedi dei Monti Sibillini uno spettacolo della natura e della cultura, è un’icona della tradizione gastronomica marchigiana tanto da essere presidio Slow Food.

La “Mela rosa”, così chiamata un po’ per via della colorazione che assume quando è matura, un po’ per il profumo di rosa che emana quando è in fiore, è uno dei frutti “antichi” dell’entroterra marchigiano e diffusa in tutto l’arco appenninico centro settentrionale.

Secondo la scheda AMAP ha una vocazionalità “È varietà idonea per ambienti di media e alta collina, vocati per produzioni tipiche e mercati di nicchia. Negli ambienti vocati la qualità estetica e le qualità organolettiche, la rusticità e la serbevolezza, ne vengono notevolmente esaltati” (4).

È in corso una rivalutazione della “Mela rosa” in virtù del fatto che essa è resistente alla ticchiolatura e alle più comuni avversità biologiche e quindi non ha bisogno di particolari trattamenti antiparassitari, peculiarità che la rende genuina, e sostenibile in quanto poco inquinante.

L’UNICAM, Università degli Studi di Camerino ha effettuato uno studio in cui si afferma che La mela rosa dei Monti Sibillini possiede «importanti proprietà antiossidanti e antinfiammatorie e ha le carte in regola per poter essere utilizzata come fonte di prodotti nutraceutici per la prevenzione di malattie cardiovascolari e neurodegenerative» (5). La mela rosa intimamente legata anche a proprietà antidiabetiche e quindi anche ai valori espressi dal un Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal titolo “Dieta Mediterranea” i cui studi sono stati validati scientificamente proprio nel territorio marchigiano.

All’interno del progetto Sibillini Romantici finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU e gestito dal Ministero della Cultura è stata prodotta una video ricetta innovativa pensata e realizzata dallo chef Camaioni.


Sedano rapa cotto in Agrodolce con purea e cips di Mela Rosa dei Sibillini

Tartufo dei Sibillini

Quando parliamo di tartufo la prima cosa a cui pensiamo è sicuramente il suo odore penetrante. Ma cosa sono i tartufi? Sono dei funghi che nascono al contrario, tecnicamente detti ipogei. La curiosità è che il vero fungo, o il vero tartufo, non è l’elemento che mangiamo o che fotografiamo ma è il micelio, ovvero una fitta rete di filamenti che corrono nelle pieghe del suolo e viaggiano alla ricerca di nutrienti o piante e fiori simbiotici. Grazie al micelio, che ha la stessa funzione che nelle piante hanno le radici e le foglie, si sviluppano i corpi dei funghi in superficie o dei tartufi sottoterra. Sorprendente, vero? Inoltre, questa rete miceliale può arrivare anche a centinaia di metri di distanza dove troviamo il nostro profumatissimo tartufo. Querce, salici, pioppi e castagni sono gli alberi che amano essere in simbiosi col tartufo ma anche alcune specie di orchidee e altri fiori che i cercatori di tartufo chiamano “spia”.

 I tartufi più conosciuti sono, in ordine decrescente di pregio: il tartufo bianco pregiato (Tuber magnatum pico), il tartufo nero pregiato (Tuber melanosporum) e il tartufo scorzone (estivo Tuber aestivum e invernale Tuber uncinatum). In realtà, le specie di tartufo sono centinaia, alcune non commestibili, altre davvero microscopiche e altre ancora dal pregio e bontà trascurabili. Per andare a “caccia” di tartufo occorre un patentino rilasciato dalle autorità competenti. Non improvvisiamoci cercatori di tartufo, potremmo fare danni ecologici anche molto importanti. La cerca e la cavatura del tartufo in Italia è ufficialmente iscritta nella lista UNESCO del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità con il titolo “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali”, riconosciuto nel 2021.

Ciò non deve stupire, questa pratica è descritta sin dal III secolo a.C. nelle Tavole Eugubine e poi ampiamente enunciata dai Latini e Greci. Troverai praticamente ovunque un piatto di tagliatelle al tartufo che ti aspetta! Bartolomeo Bimbi dipinge un tartufo nel 1706

Bartolomeo Bimbi

All’interno del progetto Sibillini Romantici finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU e gestito dal Ministero della Cultura è stata prodotta una video ricetta innovativa pensata e realizzata dallo chef Camaioni.

Tuorlo d’uovo con biscotto ai funghi porcini e tartufo dei Sibillini

NOTE

(1) M. Spinelli, I castagneti del Monte dell’Ascensione (AP): cambiamenti del paesaggio, attualità colturale e possibilità di valorizzazione, Tesi di laurea, UNIVPM, ANNO ACCADEMICO 2020-2021 SESSIONE FEBBRAIO 2022, reperibile al link https://tesi.univpm.it/retrieve/f5d5a79c-4a97-4dfe-9089-f63f89b53c87/Tesi_Spinelli_Marco.pdf (data ultima consultazione 24/10/2024).

(2) Ivi, p. 73.

(3) Ibidem.

(4) Scheda AMAP realizzata nell’ambito del Progetto “Recupero, conservazione e valorizzazione del germoplasma Melo nelle Marche” Reg. CEE 2081/93 Obiettivo 5b e tratta da S. Virgili, D. Neri, Mela Rosa e mele antiche – Valorizzazione di ecotipi locali di melo per un’agricoltura sostenibile, ASSAM. 2002. I quaderni 5b, reperibile al link https://amap.marche.it/files/progetti/biodiversita_agraria/repertorio_regionale/25_mela_rosa.pdf (data ultima consultazione 24/10/2024)

(5) F. Maggi, Fitonutrienti e proprietà nutraceutiche della Mela Rosa dei Monti Sibillini: un’antica varietà dell’Italia centrale da valorizzare, Abstract, 2020, reperibile al sito https://pubblicazioni.unicam.it/handle/11581/446778 (data ultima consultazione 24/10/2024)

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