Dieta Mediterranea: le Marche protagoniste

La Dieta Mediterranea, Patrimonio Immateriale dell'Umanità UNESCO viene validata scientificamente nelle Marche a Montegiorgio (FM)

Perché parlare della Dieta Mediterranea nelle Marche? In realtà fra tutte le regioni d’Italia sarebbe l’unica ad avere i dati scientifici e documentari per farlo. Un passo nella storia e uno nel presente:

La Dieta Mediterranea poggia le sue basi culturali e ancestrali su dei parametri che la stessa UNESCO, a Nairobi nel 2010, ha dovuto definire non solo basate sull’alimentazione ma anche su tradizione, rispetto, biodiversità, racconti e condivisione:

La Dieta Mediterranea costituisce un insieme di abilità, conoscenze, pratiche e tradizioni che spaziano dal paesaggio alla tavola, che comprendono le coltivazioni, il raccolto, la pesca, la conservazione, lavorazione, la preparazione e, in particolare, il consumo degli alimenti. (…) Essa promuove l’interazione sociale, dal momento che i pasti comuni rappresentano la pietra angolare delle usanze sociali e degli eventi festivi. Essa ha dato origine a un considerevole corpo di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. Si tratta di un sistema radicato nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e artigianali legate alla pesca e all’agricoltura nelle comunità mediterranee (…) Le donne rivestono un ruolo particolarmente vitale nella trasmissione delle competenze, nonché della conoscenza di rituali, gesti e celebrazioni tradizionali, e nella salvaguardia delle tecniche.

Nairobi 2010

Come si arriva però all’UNESCO?

Durante la Seconda Guerra Mondiale, un giovane ma già affermato medico statunitense, Ancel Keys, faceva parte delle truppe di sbarco che risalivano la penisola italiana. A Napoli, presso l’università di medicina, conobbe il marchigiano Flaminio Fidanza. Entrarono subito in confidenza e si ripromisero di fare delle ricerche scientifiche insieme al termine della guerra. Così fu. La domanda alla base è stata: perché la middle class americana, ricca e opulenta, moriva prima delle popolazioni più povere? Perché gli attacchi cardiaci mortali erano più frequenti fra le popolazioni agiate e urbane che su quelle rurali? Dopo un primo studio pilota nacque il “Seven Countries Study”

Giappone, USA, Finlandia, Paesi Bassi, Italia e Yugoslavia (oggi Croazia) parteciparono a questo studio. I campioni del bacino mediterraneo erano quelli principali da studiare gli altri a riscontro. Per l’Italia partecipava un campione di ferrovieri di Roma (una decina di maschi adulti, i cui dati vennero studiati per meno di 10 anni), la cittadina di Crevalcore (con una cinquantina di uomini per poco più di 10 anni) e Montegiorgio nelle Marche.

Il campione Montegiorgese è stato considerevole. 719 maschi adulti studiati per quasi SESSANT’ANNI! 60 avete letto bene! Mario Liberati, storico montegiorgese, ha pubblicato tutti i loro nomi, i piatti usati, le abitudini nel suo libro: “La Dieta Mediterranea a Montegiorgio, una storia nella storia” edito da Quaderni Montegiorgesi.

Nel frattempo passano gli anni e alcuni studiosi di vari campi si stavano occupando di Dieta Mediterranea ognuno dal suo punto di vista. Mario Liberati come storico locale, Lando Siliquini come medico-antropologo, Paolo Foglini come primario di Diabetologia, allievo di Flaminio Fidanza e fondatore della primissima comunità scientifica diabetologica in Italia e Adolfo Leoni come giornalista. Proprio Adolfo si rende conto di questa urgenza territoriale e mette insieme un gruppo di persone chiamando anche me a dare il mio contributo come studente di archeologia e guida.

Nasce così il Laboratorio Piceno della Dieta Mediterranea, proprio a Montegiorgio dove tutto ebbe inizio. Da un gruppo che divenne presto conviviale. Era il 2014.

Moltissime le iniziative proposte. La Dieta Mediterranea non era solo qualcosa del passato, un retaggio antico e dimenticato, ma una realtà condivisa. Così si aggregano oltre 70 produttori, ristoratori, albergatori e scienziati. Si fanno innumerevoli convegni scientifici, collaborazioni con Ministeri e Regione, si và nelle scuole di ogni ordine e grado. 6 Fiere delle Qualità, Festival Mediterraneo, Fiera Mediterranea etc etc. I giornali sia cartacei con online parlano di noi per anni, andando anche in Rai nazionale con l’Ippovia del Tenna.

La squadra è solida e si diverte nel lavorare duramente per il territorio. Proponendo un “Umbrella brand” ovvero una Marchio di territorio per prodotti di nicchia estremamente locali di alta qualità, per operatori dell’ospitalità e ristoranti.

Anche i comuni stanno adottando questo marchio apponendolo sotto ai cartelloni stradale d’ingresso al territorio comunale (Smerillo, Montegiorgio, Magliano di Tenna).

Cartellonistica

La Dieta Mediterranea è anche uno sprone per il Turismo. Un Turismo d’esperienza, di qualità e di buon vivere. Ne è un esempio l’Ippovia del Tenna, un’esperienza ciclo-ippo-pedonabile che dalla foce del fiume Tenna arriva al Santuario dell’Ambro e poi alle sorgenti. E’ anche turismo culturale come lo hanno dimostrato le 5 edizioni di International Student Competition, di cui anche Ekaterina che cura questo sito nella sua versione russa, è stata partecipante e per due volte vincitrice; o il progetto Erasmus plus Foodbiz che ha portato la Dieta Mediterranea e Montegiorgio in tutto il mondo; e ancora il Convegno di altissimo profilo dedicato ai 60 anni dall’avvio del Seven Countries Study.

Nel 2018 nasce l’esigenza di avere uno spin off commerciale del Laboratorio Piceno della Dieta Mediterranea, qualcuno che si prenda carico della comunicazione, dei bandi e degli eventi. Così nell’Aprile del 2019 con molto coraggio e tanta volontà, apro G.A.L.E.E. Sibilline ed eccomi qui nonostante tutto. Professionalizzando le mie proposte sempre di più fino a raggiungere la nomina di UE Climate Pact Ambassador https://galee.eu/ambasciatore-ue-per-il-patto-per-il-cambiamento-climatico/

Non è certo finita qui. Le iniziative culturali in tempo di pandemia hanno avuto uno stop micidiale, ma l’estate arriva presto e noi continuiamo ad esserci.

Emanuele Luciani

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