Il Vivaio forestale “Alto Tenna”

Vi presento un servizio della Regione Marche gestito dall'AMAP (Agenzia Marche Agricoltura Pesca) per me è stata una sorpresa, una bellissima sorpresa

Vi presento un servizio della Regione Marche gestito dall’AMAP (Agenzia Marche Agricoltura Pesca) per me è stata una sorpresa, una bellissima sorpresa.

Avevo bisogno di un Cerro, una specie di quercia (Quercus cerris), ne avevo bisogno in quanto ho proposto al Comune di Montegiorgio (FM) di piantarne uno presso la meravigliosa frazione di Cerreto. Ho notato che lungo la strada che scende verso l’incanto ce ne sono ancora alcuni, poi intorno all’abitato non ce ne sono più, soppiantati da specie più rustiche come aceri campestri e montani, rubinie pseudoacacie ed altre.

L’antichità di Cerreto, già libero comune, meritava un simbolo forte, come forte è la sua comunità. Da molti anni “Rivivi Cerreto” svolge molteplici attività culturali e naturalistiche; primo fra tutti “Cerreto medievale”.

Il genere “Quercus” che al suo interno ha diverse specie come il Leccio, il Sughero, la Farnia, il Rovere, la Roverella e molti altre fra cui il nostro Cerro. Tutte queste varietà di querce sono state fondamentali nella storia dell’uomo, tanto da essere oggetto di moltissime leggende, come ad esempio l’oracolo di Dodona, dove i vaticini venivano letti con l’ausilio delle foglie di quercia.

Furono però i Longobardi, un’antica popolazione di origine germanica, che dalle pianure del Gotland, nel sud della Svezia, migrarono prima in Pannonia (Ungheria) e poi in Italia. Furono i primi a creare il Regno d’Italia stanziando la capitale a Cividale del Friuli prima e a Pavia e Monza poi. Cerreto era all’interno dello stato di Fermo, prima Ducato di Spoleto e poi Ducato indipendente esso stesso. E’ importante questo dato storico in quanto proprio i Longobardi organizzarono il bosco, come ad esempio in castagneti e boschi di querce come i cerreti.

Così l’assessore Michela Vita organizza un partenariato di qualità. Invita l’ITT Montani con il biennio di agraria, Legambiente, l’associazione Rivivi Cerreto con ospite Adolfo Leoni, il bardo delle Marche. Insomma mancava l’albero.

Così riesco a ricevere il numero di Cristiano Peroni che gentilmente risponde e predispone la consegna. Questo il fatto, ma qui entra in gioco l’incanto. Arrivo e questo era l’ingresso:

Due casolari ben restaurati, diverse zone ben curate, passeriformi che cinguettavano ovunque ed un sorriso accogliente di Cristiano, che dopo avermi consegnato il Cerro accetta di essere intervistato.

Scopro essere un consulente dell’AMAP (Agenzia Marche Agricoltura e Pesca) laureato in forestazione e agronomia, competente e risoluto. Mi dice che questo centro è aperto dal 1974 (primo colpo alla mia autostima che pensavo fosse una struttura abbastanza recente) e che fino al 2004 è stato gestito dal Corpo Forestale dello Stato e poi gestito dall’ASSAM fino a quest’anno quando la stessa agenzia ha cambiato nome in AMAP. Coltivano 4,5 ettari e ne gestiscono 17. L’obiettivo principale è la salvaguardia, la conservazione e ampliamento genetico della biodiversità della Regione Marche. Per farlo si occupano di andare nei luoghi specifici delle aree marchigiane vocate alla biodiversità e raccolgono i semi specifici, per poi metterli a dimora.

Ad oggi il Vivaio Forestale “Alto Tenna” mantiene alta la biodiversità facendo diminuire il rischio di erosione genetica di 11 varietà di mele (fra cui le mele rosa, il muso di bue, l’annurca marche) 3 varietà di pere.

Si occupa anche di micorizzzazione dal 2009 e tartificoltura dal 2022, dalle 5 alle 10 mila piante all’anno. In particolar modo con lo Scorzone estivo (Tuber aestivum), Scorzone invernale (Tuber uncinatum), Tartufo nero pregiato (Tuber melanosporum), gestisce inoltre una sperimentazione di una tartufaia di Tartufo bianco pregiato (Tuber magnatum pico) con potaturesperimentali, ampliamento della stessa creando un habitat specifico. Un’eccellenza unica!

Negli ultimi anni, hanno mappato geneticamente tutti i marroni e le castagne delle Marche, e hanno individuato 11 varietà specifiche, depositando il genoma della più comune al Ministero dell’Agricoltura (Mipaaf) con un nome non ancora approvato ma che probabilmente sarà “Marrone dei Sibillini e della Laga”

Insomma Mele rosa, Tartufi e marroni…il tema dei “Sibillini Romantici”… cos’è? beh questo articolo è già lungo così… al prossimo

Ah dimenticavo, un Cerro per Cerreto durante la festa dell’Albero, anche questo al prossimo articolo https://galee.eu/un-cerro-per-cerreto-di-montegiorgio-fm/

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest